Psicoterapia & Fiaboterapia

Il potenziale “terapeutico” può essere racchiuso nelle fiabe e in altri simili racconti di fantasia attraverso la strutturazione in tre fasi.
1) In un primo momento di “riscaldamento” viene presentato un tema o un problema che mira a catturare l’interesse, motivando attraverso la sua trama che può essere resa simile alla storia che riguarda l’ascoltatore-lettore. In questo modo è possibile “far entrare dentro la storia” attraverso dei naturali processi di identificazione, pur mantenendo un distacco che consente di vivere con un certo controllo emozionale gli eventi raccontati.

2) Nel secondo stadio si entra nel vivo della fase “emozionale” ossia nel momento centrale della narrazione in cui è possibile amplificare il “lavoro” agito sugli stati interiori, liberando eventuali emozioni che si teme di manifestare e favorendo la comprensione di quei “vissuti senza nome” che possono essere conosciuti attraverso i personaggi.

3) Infine, nella terza ed ultima fase, quella “risolutiva”, le narrazioni fiaboterapeutiche giungono al termine della storia attivando prospettive per la soluzioni di problemi quotidiani, diventando veri e propri esercizi di problem solving che, per essere davvero efficaci, devono portare ad una risoluzione anche emozionale e profonda delle difficoltà oltre che ad una apertura alla revisione dei pensieri e dei comportamenti.

Nella fiaboterapia i materiali che possono essere adottati vengono scelti in funzione della tipologia di attività che si intende svolgere.
Più precisamente si possono adottare: libri tradizionali di fiabe, favole e altri racconti per bambini; audiolibri di fiabe sonore; video di cartoni animati; film-animazioni; marionette o pupazzi per mettere in scena storie.

La fiaboterapia ha il sapore del gioco simbolico e attraverso essa è possibile adottare sia storie emblematiche EDUCATIVE e/o TERAPEUTICHE.