Psicologia Forense & Criminologia

“La famiglia è un’isola che il mare del diritto può solo lambire, ma non sommergere”, scriveva Arturo Carlo Jemolo, insigne giurista del secolo appena trascorso.

Poche, ma assai incisive, parole per descrivere la sottile e frastagliata linea di confine tra la ragione, che rappresenta la regola su cui il diritto e le leggi si basano, e il sentimento, inteso come senso di sé e dell’altro che così fortemente connota le relazioni umane e che è per sua natura transitorio ed evanescente.

 Come far convergere ed incontrare due mondi così distanti e così profondamente diversi?

Tra loro vi è uno spazio che a volte sembra incolmabile ed altre appare invece così stretto da non riuscire ad entrarvi.

Ed è in questo spazio che si colloca la psicologia forense, una branca della Psicologia il cui intento è quello di volgere uno sguardo oltre questo confine, affinché realtà così eterogenee, come quelle che circondano noi tutti, possano essere riunite in una lettura condivisa, in cui ragione e sentimento possano trovare dimora.

I diversi scenari in cui la psicologia forense realizza il suo intervento, suddividendo gli ambiti di applicazione in cinque diverse macroaree:

  • La psicologia dei provvedimenti, dei trattamenti e degli interventi collegati alle decisioni giudiziarie, civili e penali, tra questi troviamo le consulenze tecniche d’ufficio (CTU) e le perizie in ambito penale;
  • La psicologia del diritto o psicologia legale: ne sono un esempio i contributi che la psicologia può dare alla definizione delle norme – come nel caso della legge sullo stalking – e all’individuazione dei criteri per la loro interpretazione, ad esempio per la capacità di intendere e di volere;
  • La psicologia delle attività, delle organizzazioni e delle funzioni giudiziarie: la psicologia del difensore – che valuta ad esempio quanto le strategie difensive siano influenzate dal rapporto con il cliente – e la psicologia del reo, della testimonianza, la psicologia del giudice e del giudicare e la psicologia della prova giudiziaria;
  • La psicologia delle condizioni/situazioni problematiche e a rischio in età evolutiva, che si occupa di analizzare e comprendere i processi sociali, familiari, ambientali e relazionali al fine di individuare dinamiche e funzioni psicologiche che possano produrre, mantenere o cronicizzare rischi e gravi difficoltà di sviluppo. Da questo filone derivano gli interventi di prevenzione secondaria e terziaria, come ad esempio quelli di supporto alla genitorialità;
  • La psicologia dei comportamenti di tipo criminale, ovvero quei comportamenti in cui è presente una violazione delle norme penali; dei comportamenti di tipo deviante, quando ad essere violate sono le norme morali, culturali, religiose, civili e dei comportamenti di tipo trasgressivo, tali da attivare procedure giudiziarie e interventi sociali.